ITINERARI REGIONE PUGLIA
PROVINCIA BAT (BARLETTA, ANDRIA, TRANI)
PRESENTA:
PASSEGGIATA PER IL CENTRO ANTICO DI
ANDRIA FIDELIS “ La città di Federico II di Svevia”
E VISITA DEL MUSEO DEL CONFETTO
Il CARNEVALE di ANDRIA: il nostro Carnevale è stato sempre vissuto gustando i tenerelli, i nostri confetti di cioccolato ripieno, prodotti tipici ed esclusivi della città. La tradizione del carnevale andriese ci riporta agli usi e consuetudini relativi al matrimonio e al fidanzamento dei nostri nonni. Infatti, in Andria, anticamente, il tenerello aveva un ruolo fondamentale nel fidanzamento, in particolar modo se questo avveniva durante il periodo di carnevale. Il fidanzato (futuro marito) e la futura suocera erano tenuti doverosamente a ricoprire la futura moglie con i tenerelli e se questo non avveniva il matrimonio era cancellato. Tragedie incredibili si sono consumante fra i nostri nonni per colpa di questi cioccolatini deliziosi che hanno stravolto le nostre antichissime abitudini.
Seguendo quindi il nostro entusiasmante viaggio alla riscoperta della tradizione carnevalesca andriese attraverseremo la città e scopriremo la sua bellezza!!!
ITINERARIO n.1 Passeggiata in città
La città di Andria situata in Puglia, vicino Bari, è tra le più grandi città della nazione per incremento demografico, infatti conta circa centomila abitanti. Viene denominata la città dei tre campanili proprio perché ne possiede tre al suo interno. La Cattedrale situata nel centro storico, custodisce nella cripta le tombe delle mogli dell’imperatore Federico II di Svevia, che amò profondamente questa città e la rinominò Andria Fidelis. Nei pressi invece è situato il Palazzo ducale, dove, a quanto pare, nacque Corrado IV di Svevia. Le chiese di San Domenico e Sant’Agostino insieme alla porta di Sant’Andrea chiamata Arco di Federico II rappresentano poi altre tappe da ammirare assolutamente se ci si trova in questa città. Imperdibile il passaggio nella cosiddetta stradina più piccola del mondo!!!
La bellezza dei monumenti e la storia di Andria Fidelis lasceranno i visitatori felici ed esterrefatti!!!
Il Museo del “Tenerello” andriese
Il Museo è il nostro gioiello ed è ospitato in una bella palazzina liberty dalle volte in pietra, originaria sede della fabbrica di confetti. Frutto di una paziente ed appassionata ricerca, raccoglie in quattro sezioni documenti, utensili, apparecchiature, stampini per la produzione di confetti, caramelle e cioccolato.
Nella prima sala, dedicata al confetto, oltre ai setacci, colini, maceratori, formine per la confezione della frutta martorana e dei confetti in pasta di mandorla, sono degne di nota le bassine e le branlantes in rame. Nella seconda sala un video illustra la storia della fabbrica e le fasi salienti della lavorazione dei confetti. La terza sala contiene macchine e attrezzature per il cioccolato tra cui una temperatrice e un melangeur d’epoca. Nella quarta sala sono sistemati i macchinari con rulli in bronzo sbalzati a mano per la preparazione delle caramelle.
ITINERARIO n.2 Visita guidata al borgo antico cittadino
Passeggiando attraverso le viuzze, i vicoli e gli scorci più misteriosi ed interessanti di Andria Fidelis, la città legata indissolubilmente all’Imperatore Federico II di Svevia; Visita ad uno dei portali più favolosi della città “Portale dei Teutonici della Chiesa di Sant’Agostino di Andria – Monumento nazionale; Visita e illustrazione dell’Arco voluto in città da Federico II, dove ancora oggi campeggia l’esametro “Andria Fidelis Nostris affixa medullis“
(Andria mi sei fedele fino al midollo delle ossa – Federico II di Svevia ) ”;
WE love CASTEL DEL MONTE!!!
Visita guidata pomeridiana e passeggiata culturale a Castel del monte – Patrimonio Mondiale Umanità –alle ore 16.00 visita a Castel del monte (visita guidata esterna/interna castello, passeggiata panoramica presso Castel del monte con illustrazione del territorio circostante);
Castel del Monte possiede un valore universale, eccezionale per la perfezione delle sue forme, l’armonia e la fusione di elementi culturali venuti dal Nord Europa, dal mondo Musulmano e dall’antichità classica. E’ un capolavoro unico dell’architettura medievale, che riflette l’umanesimo del suo fondatore:
Federico II di Svevia.
Imperdibile la visita !!!
VISITA DI BARLETTA: “LA CITTA’ DELLA DISFIDA ”
La città di Barletta situata in Puglia, vicino Andria, è nota in tutta Italia grazie proprio alla Disfida di Barletta, evento che ricorda la vittoria degli italiani sui cavalieri francesi nel lontano 1503. La dignità del Milite italiano fu ingiustamente calpestata e in seguito recuperata degnamente in battaglia. Barletta, città famosa inoltre per il suo maestoso Castello, una delle fortezze militari più grandi e all’avanguardia della terra di Bari. Nel 1228 il Castello fu sede di una “Dieta”, importante raduno organizzato per volere dell’Imperatore Federico II di Svevia prima della sua partenza per la VI crociata.
Barletta incanterà i visitatori con il suo maestoso fascino … …!!!
– Visita al borgo antico e alla Cantina della Sfida
Cantina della Sfida: luogo dove nel lontano 1503 gli italiani, capitanati dal cavaliere Ettore Fieramosca, furono accusati di codardia dai francesi e dove fu aperta la sfida che precede la famosa battaglia della Disfida di Barletta, che vedrà gli italiani vincitori);
– seguito itinerario: visita al noto “ERACLIO”: il COLOSSO DI BARLETTA
Colosso: una statua di bronzo di 4, 50 mt, risalente probabilmente al V sec. d.c.;
– Passeggiata borgo antico;
– visita Castello di Barletta (ticket: 6 €)
Castello: visita ad uno dei castelli più interessanti del nord barese. Il castello è una maestosa fortezza cinquecentesca di circa 10.000 mq con bastioni a punta di lancia e con un doppio ordine di casematte emisferiche di 16 mq di diametro; un unicum nella zona.
SI CONSIGLIA ULTERIORI SERVIZI:
- Pranzo a base di pesce in ristorante convenzionato;
- Pomeriggio: passeggiata culturale a Canne della Battaglia, sito archeologico barlettano.
VISITA DI TRANI: “LA CITTA’ DI PIETRA E DI MARE ”
La bella e ridente Trani città antichissima, crocevia di popoli sin dai tempi più remoti. Trani, «città multiculturale» per eccellenza. Essa ha ospitato per tanti secoli una numerosa e attiva comunità ebraica ed in città sono presenti quattro sinagoghe realizzate dalla suddetta comunità, tra le più importanti vi sono la Sinagoga di Santa Maria di Scolanova e la Sinagoga Museo di Sant’Anna.

La Cattedrale “Regina delle Cattedrali Romaniche di Puglia”, da poco anche eletta monumento messaggero di Pace UNESCO, gemma preziosa del sud Italia, è un capolavoro insolito di bellezza ed eleganza grazie alla finezza dei dettagli e alla delicatezza delle sue decorazioni. La sua posizione ne ha fatto una delle più famose al mondo; realizzata in chiara pietra calcarea, fornita dalle generose cave del luogo, è la sentinella di una delle più importanti città marinare della Puglia, ed è un esempio eccellente di architettura romanica pugliese. L’ardito campanile, alto ben 58 metri e 90 centimetri e quindi inferiore di soli quattro metri alla torre di Pisa, s’innesta armonicamente nella prospettiva d’insieme della Cattedrale. Il maestoso interno della Chiesa superiore, con pavimentazione musiva che è la più vasta di Puglia, è a pianta basilicale con tre navate che terminano innestandosi col transetto. Interessante il gioiello marmoreo del Soccorpo di S. Nicola Pellegrino che, su di essa infatti poggia il Presbiterio della Chiesa Superiore, con la quale ha in corrispondenza le absidi. E’ questo l’ambiente che, destinato, come lo è tuttora, a custodire le venerate spoglie di S. Nicola Pellegrino, fu edificato con particolare e sontuosa magnificenza, arricchita da una meravigliosa selva di 28 snelle colonne di marmo pario, disposte con rara simmetria, senza ostruire, come in altre cripte medievali di paesi vicini, la vista degli altari; anzi quattro di esse formano un riuscito ciborio per l’altare maggiore. Per una scaletta di una quindicina di gradini, dalla navata sinistra di S. Maria della Scala si scende nell’Ipogeo di S. Leucio, a m.1 ,60 circa sotto il livello del mare. L’ambiente (sup. m.9,50 x 6,15, alt. m. 4), di forma irregolarmente rettangolare col lato minore di fondo ricurvo a mo’ di abside, fu approntato per custodirvi le reliquie di S. Leucio, dopo che gli arditi marinai tranesi le trafugarono da Brindisi nel 663 e quindi questo ambiente, così come lo vediamo ora, è del sec. VII. In ultimo, la visita si conclude con l’antichissima cripta di S. Maria della Scala, ripartita in tre navate da 22 colonnine di granito o di marmo orientale, provenienti in gran parte da preesistenti templi pagani. Restano alcuni affreschi, dei molti che dovevano ornare questa vetustissima chiesa.

Il Castello Svevo realizzato durante il regno di Federico II a partire dal 1233, in cui ospitò più volte Manfredi che qui sposò in seconde nozze Elena Ducas nel giugno del 1259. Su modello dei castelli crociati di Terra Santa, a loro volta debitori dei Castra Romani, ebbe semplice e funzionale impianto quadrangolare, rinforzato ai vertici da quattro torri quadrate di uguale altezza, paramento esterno a bugnato, un antemurale-muro di cinta percorribile, munito di frecciere e merlato-che delimita tre cortili sui fronti est, sud e ovest, fossato acqueo inondato dal mare. Passato, col succedersi delle dinastie, prima agli Angioini, poi agli Aragonesi, fu sempre, fino ai nostri giorni, di pertinenza demaniale, tranne un breve periodo (1385-1419), allorché fu assegnato al capitano di ventura Alberico da Barbiano, in grazia dei servigi resi a Carlo III di Durazzo in lotta per la successione con Luigi D’Angiò.
Trani non è solo la cattedrale di San Nicola che si specchia maestosa nel mare o il Castello Svevo di Federico II. È anche la terra dove sono nati gli Ordinamenta Maris, dove nelle notti d’estate si danza a ritmo di tango, dove si svolgono i Dialoghi di Trani, uno dei festival letterari più importanti del Mezzogiorno.

La Via Ognissanti e la Chiesa dei Templari, luogo di passaggio dei pellegrini e cavalieri sacri provenienti dall’Europa. Importante è la presenza del porto a Trani sin da prima dell’arrivo di Federico II di Svevia. Grazie all’Imperatore questa comunità ebbe modo di crescere e integrarsi perfettamente promuovendo addirittura la costruzione di un antico fortilizio (Fortino) destinato alla protezione dell'estrema punta orientale del porto.
SI CONSIGLIA ULTERIORI SERVIZI:
- Pranzo a base di pesce in ristorante convenzionato;
- Pomeriggio: passeggiata culturale al Santuario della Colonna, sito archeologico situato su una penisola di “Capo Colonna”, monastero tranese in cui è custodita e venerata la Croce del Santo Patrono S.Nicola Pellegrino.
Archeologia e storia sulle rive dell’Ofanto
Itinerario giornata intera Canne della Battaglia-Canosa di Puglia

Visita all’area archeologica di Canne della Battaglia, (a circa 73 km da Manfredonia) cittadella fortificata sorta su una collina che sorge sulle rive dell’Ofanto. L’impianto restituito dagli scavi si riferisce soprattutto alla fase bizantina (VIII-IX secolo) quando Cannae crebbe dopo la distruzione della vicina Canosa nell’872 ad opera dei Saraceni. Distrutta anch’essa parzialmente dal Guiscardo nel 1083, continuò a vivere fino al 1300, quando Carlo II d’Angio’ la annesse alla vicina Barletta. La visita alla città antica avviene percorrendo il decumano dall’arco d’ingresso al castello, ai quartieri abitativi medievali ed alle aree di culto. All’estremità occidentale della collina si erge la colonna posta a ricordo dell’epica battaglia tra Romani e Cartaginesi avvenuta il 2 agosto del 216 a.C. e conclusasi con la schiacciante vittoria di Annibale ed il massacro di 50000 soldati romani.
Spostandoci nell’attiguo Antiquarium si apprezzeranno numerosi reperti che vanno dal Neolitico (come la statuetta della Dea Madre) all’età protostorica (ornamenti in bronzo e ambre, corredi tombali, ceramiche), a quella romana(epigrafi, monete), fino al Medioevo, cui si riferisce un tesoretto di monete di epoca bizantina.

Canosa era prima un abitato daunio, ed a partire dall’88 a.C. diventa municipium romano , mentre in epoca imperiale venne beneficiata del collegamento con la Via Traiana (109 d.C.) e della costruzione dell’acquedotto di Erode Attico (141 d. C.) ed elevata da Antonino Pio al rango di colonia .
Verso la fine del III secolo divenne capoluogo della Regio II Apulia et Calabria, diventando nel secolo successivo anche sede di una tra le più importanti diocesi di Puglia, che raggiunse il culmine della sua importanza con il vescovo San Sabino (dal 514 al 566).
Diventata sede di gastaldato con l’invasione longobarda nel VI secolo, subisce successivamente diverse devastazioni per mano dei Saraceni (scacciati intorno all’871).
Canosa ritrova un certo rilievo nel millennio successivo (XI – XII secolo) con i Normanni, grazie al particolare interesse mostrato dal principe Boemondo d’Altavilla (che dal 1111 giace nel mausoleo ivi presente) e poi, sotto gli Svevi, da Federico II.
Percorso di visita: Duomo-Mausoleo di Boemondo-Palazzo Sinesi-Ipogei Lagrasta
- Il Duomo arcivescovile dedicato a San Sabino è un edificio a tre navate a croce latina e cinque cupole lungo la navata centrale al cui interno si ammireranno la cattedra arcivescovile marmorea poggiante su elefanti di Romualdus e l’ambone dell’arcidiacono Acceptus, tutte pregevoli opere scultoree dell’XI secolo. Attraverso una rampa di scale dal transetto destro si accede alla sottostante cripta in cui riposano i resti del Santo.
- Al Mausoleo di Boemondo si accede dall’interno del duomo, attraverso la sacrestia che immette nel cortile in cui è ospitato il monumento. Boemondo d’Altavilla era principe di Antiochia e figlio di Roberto il Guiscardo, morto nel 1111 e qui seppellito per suo volere. La struttura a pianta quadrata, interamente rivestita di lastre marmoree, è sormontata da una cupoletta su tiburio ottagonale e riproduce esattamente il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Le sue magnifiche porte bronzee ageminate e niellate ed arricchite da battenti a teste leonine, furono realizzate da Ruggero di Melfi e dopo il restauro sono custodite all’interno del duomo, nella navata destra, nella cappella della Madonna della Fonte.
- A pochi isolati dal Duomo in Via Imbriani sorge l’ottocentesco Palazzo Sinesi sede della Fondazione Archeologica Canosina che attualmente ospita la mostra “1912.Un ipogeo al confine. La Tomba Varrese” . Il corredo funerario dalla tomba ritrovata a Canosa comprende vasi apuli geometrici, listati, crateri ed altro vasellame a figure rosse, una corazza ed un elmo in bronzo, alabastri ed altri elementi fittili di questa tomba, esempio eloquente del fasto che caratterizzava l’ aristocrazia ellenizzata canosina del IV-III secolo a.C.
- Gli Ipogei Lagrasta ( Via Generale Cadorna), sono tre, risalgono al IV secolo a. C. e rappresentano l’esempio meglio conservato di necropoli canosina. Scavati nel banco tufaceo sono tipologicamente affini alle tombe ipogeiche di area macedone e trovano un confronto stilistico nella vicina Arpi (Ipogeo della Medusa). Il più grande ha pianta a croce latina, ampio dromos in pendenza e semicolonne ioniche in facciata e lungo il vestibolo.